Torna all'Indice

Le Mille e una Magia
(Andante con moto)

In Italia siamo abituati a pensare alla figura del mago come quella di un uomo con un trucco da pagliaccio assoldato per animare la festa di compleanno di un qualche infante e dei suoi cari compagnucci strillanti. Limitare a questo l'Arte magica è come pensare che nel mondo dell'atletica esistano solo i cento metri piani, lasciando da parte la marcia, i 400 metri, il salto ad ostacoli, la staffetta… La magia è molto di più, e quella per bambini è solo (forse) il 5% del totale. In queste poche righe vorrei portarvi un po' più in profondità nella tana del coniglio (che qui è il cilindro magico, ovviamente!), condendo il tutto con qualche bell'effetto, altrimenti che gusto c'è?

Per esempio, si può suddividere l'illusionismo secondo il tipo oggetto usato per compiere il prodigio. Abbiamo così la cartomagia. Questa è la branca che studia la magia con le carte. Ma non basta, perché esistono tanti tipi di effetti con le carte, a seconda dei mezzi che si adoperano e degli scopi che si vogliono ottenere. Urge uno schemino:

  • Quando un mago fa arrivare magicamente la carta da voi scelta in cima al mazzo anche dopo che voi lo avete ripetutamente mischiato, quella è cartomagia di destrezza (non è manipolazione!) La carta ambiziosa (Diego Allegri)
  • Quando un mago stende ventuno carte in mazzetti da sette e vi chiede di indicargli in quale di essi si trova la vostra carta per poi indovinarla, quella è cartomagia matematica.
  • Quando un mago indovina una carta che avete scelto, ma lo fa con metodi che non utilizzano (interamente o in parte) la destrezza di mano, quella è cartomagia (semi)automatica.
  • Quando un mago non vi fa scegliere un bel niente (alleluja!) e inizia a produrre carte dalle mani o a vomitarle dalla bocca, quella è manipolazione cartomagica. Yu Hojin, quando la manipolazione è arte
  • Quando un mago vi fa solo pensare ad una carta da scegliere, per poi leggerne il valore nella vostra mente, quello è mentalismo e cartomagia.
  • Quando qualcuno prende due carte rosse e un asso di picche e vi chiede di indovinare dove si trova quest'ultimo dopo aver mischiato le tre carte su un tavolino, quella potrebbe essere una truffa.

Esistono ovviamente mille variazioni di quanto appena detto: per esempio, la manipolazione non è appannaggio esclusivo delle carte, ma può essere fatta con vari oggetti: palline, fazzoletti, cd-rom (si avete letto bene). La cartomagia è una branca antichissima ed è anche una delle più praticate in tutto il mondo. Spazia da giochi automatici e semplicissimi che "chiunque" potrebbe apprendere (indovinare una carta è sicuramente il più conosciuto, ma dipende come viene eseguito) a effetti strabilianti, come interi mazzi di carte che cambiano colore o carte che, mischiate alla rinfusa faccia-dorso, tornano magicamente allo stato originale, che richiedono tecniche complicate e mesi di pratica.

Se invece protagoniste dell'effetto magico sono alcune monete, che il mago vi farà apparire e sparire, duplicare e convertire in valute di cui non sognavate nemmeno l'esistenza, si entra nel merito della monetomagia. È questa una branca un po' meno praticata, forse perché inizialmente più difficile da apprendere rispetto alla cartomagia: non esistono effetti di monetomagia automatici, tutto è lasciato alla destrezza di mano, fattore questo che richiede uno studio più intenso nelle fasi iniziali. In realtà entrambe le branche pretendono la conoscenza di determinate tecniche per poter proseguire nel loro cammino.
Matrix Manchot di Clément Kerstenne
One coin routine (Shin Lim)

Esiste poi la magia con le corde (La corda tagliata e ricomposta è un classico), con le palline di spugna (Routine con le palline di spugna), i fazzoletti… Sono questi gli attrezzi del mestiere di un mago formato in maniera completa. Difficilmente un illusionista si dedica soltanto alla cartomagia, volendo magari spaziare anche in altre branche, a seconda anche del pubblico che pensa di trovare davanti: un gruppo di bambini non apprezza poi così tanto un gioco super-tecnico di cartomagia, andando invece in visibilio per una "semplice" corda tagliata e ricomposta.

La magia può anche essere suddivisa secondo il tipo di effetto che si intende suscitare negli spettatori. Il mentalismo rientra in questo caso. Branca che sta conoscendo una grande vivacità in ambito televisivo (ricordiamo la sfida "Pellegrini" a Italia's Got Talent 2019, con il brillante intervento finale di Francesco Tesei), il mentalismo intende far credere allo spettatore che il mago, chiamato mentalista, abbia poteri paranormali di lettura del pensiero, chiaroveggenza, telepatia.

È questa una categoria che si muove sul filo del rasoio, perché facilmente confondibile con baracconate esoteriche di dubbia moralità riconducibili a individui o truffatori che pretendono di leggere realmente nella testa della gente o di riuscire a comunicare con l'aldilà: il mentalismo è sempre costituito da trucchi che possono essere appresi dopo un lungo studio, anche se un mentalista tenderà a negarlo perché fa parte del suo personaggio (tanto che spesso i giochi di mentalismo vengono chiamati "esperimenti", perché possono avere una minima probabilità di fallimento). Qual è allora la differenza? Il cialtrone lo fa per soldi, il mago lo fa anche per soldi, ma con il solo scopo di intrattenervi: in mezzo corre l'onesta di intenti.

Ancora, si potrebbe tener conto del luogo in cui la magia viene mostrata al pubblico: se fatta sul palco di un teatro avremo le Grandi Illusioni sceniche, come la donna tagliata a metà o la levitazione (e non lievitazione, quella è della pizza!). in questa categoria può rientrare anche l'Escapologia, ovvero l'arte di evadere da luoghi in cui si è stati rinchiusi: maestro di questa branca è stato sicuramente il grande Harry Houdini. Se invece il mago si avvicina al vostro tavolo fra una portata e l'altra al ristorante per proporvi un gioco con le carte, si tratterà di close-up (cioè magia fatta sulla breve distanza, con oggetti di uso comune come carte o monete); se vi trovate in strada e incrociate un mago che vi strappa una banconota per poi farla riapparire nella tasca del vostro amico, quella è street magic, cioè magia di strada (un assaggio di street magic).

Harry Houdìni è universalmente riconosciuto come
uno dei più famosi illusionisti ed escapologi di tutti i tempi

Ogni luogo presuppone abilità e modalità di esecuzione differenti, perché cambia il tipo di pubblico, cambiano gli angoli visuale, cambia la predisposizione che ha lo spettatore nei vostri confronti: un conto è eseguire un gioco per centinaia di persone su un palco a teatro, dove gli spettatori siedono di fronte e hanno un certo tipo di aspettativa perché hanno già comprato il biglietto; diverso è avere la prontezza di eseguire un gioco accerchiati dal pubblico in strada, dove siete voi a conquistare le persone chiedendo loro di fermarsi "per una magia insieme". Ci sono pro e contro di ogni spazio.

Per concludere, esiste un ultimo parametro che suddivide l'arte illusionistica, cioè il... mago! Esistono illusionisti comici ( Pierric, magia comica di classe), che fanno della risata la forza della loro routine, ma anche chi preferisce un atteggiamento più serio e sostenuto: questa è forse l'unica scelta che non è realmente in mano al mago: se nasci comico difficilmente sarai portato per la serietà, e lo stesso all'opposto. Ma, dopotutto, mai dire mai…