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La mano del morto
(Vivace con fuoco)

È il 2 Agosto del 1876. Un uomo è arrivato da tempo a Deadwood (letteralmente "la foresta morta") una piccola città del South Dakota dedita all'oro e alle miniere. Quell'uomo si chiama James Butler Hickok, ma tutti lo conoscono come Wild Bill Hickok, una delle leggendarie pistole più veloci di tutto il Far West.

Hickok è a Deadwood con uno scopo preciso: giocare d'azzardo e vincere. Anche il 2 agosto, quando si siede ad un tavolo da poker del saloon Nuttal & Mann's, intende battere i suoi avversari a colpi di full e scale reali. Ma succede qualcosa di imprevisto. Nel saloon entra un uomo, tale John "Naso Rotto Jack" McCall. Anche Naso Rotto ama il gioco d'azzardo, tanto che il giorno prima aveva già giocato contro Hickok una partita di poker, perdendo miseramente tutti i soldi in tasca. Hickok si era allora offerto di pagargli la colazione, consigliandogli però di non ripresentarsi di nuovo al tavolo senza denaro. Naso Rotto aveva accettato, sentendosi però insultato da quelle parole.

A sinistra John "Naso Rotto Jack" McCall, a destra James Butler Hickok

Dunque McCall è nel saloon, probabilmente ubriaco. Di scatto tira fuori la pistola e fredda alla schiena Hickok, al grido di "Dannato te! Prendi questo!": un malaugurato caso della sorte aveva voluto che Hickok si fosse seduto dando la schiena scoperta, cosa che non era solito fare per evitare spiacevoli sorprese.

Il giocatore stramazza al suolo mentre ancora stringe fra le dita la sua mano di poker, composta da cinque carte, di cui una girata di dorso: le cinque carte sono i due otto neri e i due assi neri (di fiori e di picche, ma altri dicono fossero due carte rosse e due nere), mentre l'identità della quinta carta girata è rimasta un mistero: alcuni pensano sia il nove di quadri, altri la donna di quadri, altri ancora carte del tutto diverse. Fatto sta che dall'uccisione di Hickok, qui romanzata nei piccoli particolari, questa mano di poker è diventata famosa con il nome di "mano del morto": quando si presenta ad un giocatore che conosce la storia egli vede bene di scartarla, pur rimanendo una mano abbastanza buona (è formata da una doppia coppia).

L'omicidio di Hickok è diventato una delle vicende più amate dal cinema western: numerosi sono gli attori che hanno interpretato il pistolero nei film e serie televisive dedicate (è anche apparso in alcuni numeri (593-595) di Tex). La mano del morto è rimasta anche nel logo del Dipartimento di Polizia di Deadwood, assieme al volto di Hickok: quale miglior simbolo per coloro che devono dar la caccia ai criminali?

Al centro del logo del Dipartimento di Polizia di Deadwood si può notare il volto di Hickok,
attorniato dalla mano del morto: qui, la carta misteriosa è il nove di quadri

E a proposito di criminali, che fine fece Naso Rotto McCall? Poco dopo l'omicidio fu acciuffato e messo sotto processo a Deadwood. Ma la giustizia nella cittadina doveva essere particolarmente rapida, perché tempo due ore e l'imputato fu prosciolto da ogni accusa. Naso Rotto aveva dichiarato di aver commesso l'omicidio per vendicare la morte del fratello per mano di Hickok. Sarebbe stato poi giustiziato a Yankton dopo un nuovo processo; infatti, per quanto non si possa essere incriminati due volte per lo stesso fatto dopo un'assoluzione (per il principio del double jeopardy), Naso Rotto era stato giudicato da un tribunale improvvisato e al di fuori della legge americana e quindi poté essere nuovamente processato: la pistola di Hickok aveva colpito di nuovo, questa volta per mano della giustizia.

L'angolo delle fonti

La storia dell'omicidio e della "mano del morto" è stranota in ambito pokeristico, ma anche i prestigiatori la usano per alcuni effetti magici, essendo un aneddoto particolarmente avventuroso che ben si presta a presentazioni drammatiche. Rimando all'Encyclopaedia Britannica per avvalorare la storia, qui romanzata, e per la conferma dell'identità delle quattro carte. È chiaro che si gioca sul filo della leggenda, ma girovagando per la rete ho trovato anche questa interessante pagina, che riporta altre testimonianze: come sempre il materiale del web è da prendere con le pinze, ma il racconto rimane comunque molto affascinante.