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Mare ciclabile

Culla e ondeggia distesa sovrana
Non posso abbracciarti, tante
troppe, acque azzurre e salate
nel silenzio infrante
da onde che paiono navi crespate
come di squali freddi una carovana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Là, un monolite nero, massiccio
ma lascia una bava così lucente
argenteo filaticcio
di serpente candido e fulgente
e la massa glaciale lo sbrana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Una mattina afosa, mi muovo
e tu con me, mentre perso
più non trovo
confine col cielo cosparso
da nuvole gonfie la fiumana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Solo penso l'odore del tuo sale
che il viso crepa, bruciacchiato
come rosso opale
e la fronte di sudore perlato
guarda degli scogli la collana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Una punta di spillo scorgo lontano
due vele veloci fendono il vento
come falce il grano
chi le comanda, uomo o portento?
è una donna, sorride, lontana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Non lasciare che scappi che cada
oltre l'orizzonte chiuso dove
la vista dirada
fra incubi e viaggi là, altrove
spinti da una passione insana

Culla e ondeggia distesa sovrana
Mentre lenta scompare l'asta
dell'albero, io immobile e fisso
e basta.
Un giorno mi prenderai, abisso,
un giorno mi rapirà il tuo peana